La figura dell'imprenditore-padre, il passaggio di testimone da Giuseppe Grossi ai figli
All'interno dell’ambiente aziendale è sempre difficile prendere le giuste distanze emotive per poter mantenere con tranquillità ed efficienza un rapporto equilibrato tra padre e figli. Soprattutto se il primo, in realtà, racchiude in se tutto l'insieme di significati propri della figura dell'imprenditore-padre, mantenendo quindi un atteggiamento estremamente protettivo e quasi esclusivo della gestione dei processi aziendali.
Giuseppe Grossi, però, è riuscito nell'intento di trasmettere ai figli la stessa volontà e capacità, rendendo in questo modo il passaggio di testimone molto più semplice da un punto di vista organizzativo, e, soprattutto, più efficiente, andando a considerare le performances dell'impresa e il suo fatturato.
In questo hanno contribuito sicuramente i suoi manager, un team di persone raggruppate e formate dallo stesso Giuseppe Grossi nel corso degli anni, che si trovano ora ad affiancare i figli nel permettere all'azienda di essere leader nel settore e programmare nuovi successi ed una internazionalizzazione come mai prima d’ora.
L'azienda a conduzione familiare è una realtà particolarmente attenzionata da parte del mondo economico, soprattutto a partire dagli anni '80 dove si sono iniziate ad analizzare le strutture, le metodologie operative, il sistema di commercializzazione che da sempre si ritengono prerogativa di queste imprese.
La letteratura economica, infatti, è colma di episodi di difficoltà nel trasferimento di imprese familiari alle generazioni successive, e anzi molto spesso ha registrato sonori fallimenti da questo punto di vista. I problemi da affrontare sono tanti, ma quello più consistente consiste nel sistema di relazioni incrociato fra ruoli e situazioni aziendali da un lato, e contesti familiari dall’altro, che porta sovente a conflitti e atteggiamenti che di solito determinano il successo o la fine di imprese o di equilibri affettivi o del nucleo familiare stesso.
Questo a volte è dovuto al carisma dell'imprenditore, che nel mettere in piedi l'attività fatica a tramandarne le modalità agli eredi, forse per mancanza di tempo o forse per incompatibilità di chi si ritrova un'azienda già avviata da gestire. Sono i valori, in questo caso, ad avere più impatto e a sopravvivere più facilmente all'urto dei cambiamenti, permettendo chi ne è entrato in possesso per acquisizione familiare di promulgarli nel contesto imprenditoriale così da dare continuità e riprendere più facilmente il percorso tracciato dal padre.
Ma pensare per generazioni vuol dire prendersi cura del futuro, e questo crea un senso di responsabilità che non può che rappresentare uno stimolo per chi segue.
Da parte del padre-imprenditore, quindi, vi è una sorta di promessa morale e economica che gli impone di preoccuparsi della solidità delle basi del suo lavoro, della sua azienda e della sua famiglia, perché su di esse si reggerà il futuro non solo dei figli e dei propri dipendenti, ma anche del proprio nome lasciato come marchio sul lavoro svolto nella propria vita.
Non sono soltanto le chiavi dell'impresa a rappresentare il passaggio di testimone, ma sono quindi soprattutto i principi e i valori che ne caratterizzano l'essenza e che la pongono come unica e solida nel tempo.
Questi gli insegnamenti avuti in dote dal papà self-made man: l’accortezza di non fare mai il passo più lungo della gamba (83%), l’etica del lavoro(83%), il senso della responsabilità sociale dell’impresa (76%), l’importanza dei problemi finanziari (60%).
L'Italia, infatti, è piena di casi aziendali strutturati come imprese familiari in grado di resistere al mercato e di preservare quella passione imprenditoriale che, a suo modo, combatte l'idea di un'azienda, magari multinazionale, priva di passione e di compartecipazione da parte delle proprie risorse. Un'azienda, quest'ultima, che spesso si trova ad anteporre la finanza agli investimenti sul lavoro e sulla propria struttura, finendo spesso per non preoccuparsi di delocalizzazioni e fusioni che inevitabilmente finiscono per spaccare quel tessuto sociale e territoriale che, invece, un'impresa ben radicata nel proprio ambiente promuove e valorizza.
Per questo motivo il merito da riconoscere all'opera di Giuseppe Grossi è stato quello di essere stato in grado di costruire un'impresa e un suo ambiente trasmettendone i suoi valori fondanti, in primis ai figli, così da garantire a tutti, al sistema azienda in generale, un futuro stabile e una continuità operativa.