Il passaggio alla gestione degli impianti ecologici, un intelligente cambio di rotta da parte di Giuseppe Grossi

Una volta esauritasi la spinta imprenditoriale nei confronti della siderurgia e nell'impiantistica di settore, avviata molti anni prima grazie alla sua arguzia imprenditoriale e al salvataggio di numerose società finite sotto il suo controllo, Giuseppe Grossi vide nel passaggio alla gestione degli impianti ecologici un potenziale cambio di rotta da parte delle sue imprese e una nuova occasione di generare lavoro e profitto.

Ed è per questo motivo che quella che al tempo era la Walde S.p.A, nata nel 1976 grazie ai risultati economici ottenuti precedentemente attraverso le varie società Coi.Ter (Edil, Meccanica, Verniciature, Tecnolegno, Gas) S.r.l, fu necessariamente riconvertita in settori più favorevoli al mercato, in particolare quello dell'Ecologia. Fu necessario un ulteriore passaggio, quando grazie all'acquisizione di Service Ambiente S.p.A. di Bergamo la Walde poté ottenere anche le dovute qualificazioni all'Albo Costruttori per accedere alle gare di appalto del settore, divenendo poi, nel 1994, la Walde Ambiente S.p.A.

A partire da quella data, fino al 2000, questa azienda si occuperà del completamento degli impianti ecologici avviati da Service Ambiente (depuratori di Belgioso e di Rivolta D'Ada), del proseguimento dei lavori sul Termovalorizzatore di Dalmine, della metanizzazione di Colico (SA) e di una serie di altri interventi richieste da clienti privati.

Il business ecologico, infatti, oltre a prevedere la generazione di un profitto attraverso operazioni e processi trasparenti e sostenibili, si pone obiettivi quali la riduzione degli impatti ambientali (come, ad esempio, l'emissione di CO2), la difesa dell'ambiente attraverso la prevenzione e la ricerca di soluzioni ecologiche, la sostituzione delle energie ad alto tasso d'inquinamento con la produzione di energia da fonti rinnovabili, la diffusione e lo sviluppo di pratiche sostenibili, così come la progressiva commercializzazione di prodotti e servizi ecologici che trasversalmente toccano le aziende, la società e l'economia in generale, e, in ultimo, l'utilizzo di biocarburanti che via via renderebbero la dipendenza dai Paesi dell'OPEC sempre meno necessaria.

Il punto di arrivo sarà la costruzione di un sistema socioeconomico fondato sul risparmio delle risorse naturali attraverso un progetto di business che realizzi un insieme di normative di gestione e prevenzione. Si parla di una maniera del tutto nuova di guardare al concetto di sviluppo, tesa a ridefinire nuovi valori che andranno, quindi, a costituire una società rinnovata. Ci si baserà sui criteri di sostenibilità ambientale lavorando per la realizzazione di politiche ambientali e sistemi di gestione, con un occhio sempre vigile nei confronti delle materie prime e delle attività di ripristino[1].

Per quanto riguarda il caso di Giuseppe Grossi, poi, la continua ricerca dell'eccellenza e dell'avanguardia dei mezzi e dei processi ha permesso alle varie aziende che si sono sviluppate, ora racchiuse tutte sotto il grande insieme del Gruppo Green Holding S.p.A, di rendere i rispettivi impianti e siti di trattamento rifiuti anche accessibili al pubblico, con lo scopo di generare informazione intorno a questi processi. Questo è testimoniato, ad esempio, dalle diverse Giornate di Primavera attraverso le quali Rea Dalmine si è aperta alla visita del pubblico e ha potuto mostrare il funzionamento del sito e il suo impatto reale sul territorio.

La comunicazione nei confronti degli stakeholders, primi tra tutti la comunità locale che ospita i siti di trattamento, è un aspetto fondamentale per l'implementazione del business ecologico, sensibilizza e quasi sempre è in grado di ottenere una notevole partecipazione. Si può portare l'esempio di UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), che da sempre opera per sostenere e potenziare l'informazione ambientale nelle aziende, riuscendo nel suo compito anche grazie a altre organizzazioni internazionali[2].

E' indispensabile, quindi, trasmettere agli attori sociali che circondano queste aziende di trattamento rifiuti il come si opera, i vantaggi che se ne traggono e tutte le diverse metodologie che permettono alle comunità di vivere in un ambiente più pulito e preservato.

Il Gruppo figlio del lavoro di Giuseppe Grossi si pone così come una realtà in grado di applicare i più alti standard in materia di tutela dell'ambiente, attenendosi a ogni prescrizione della normativa, mantenendo allo stesso tempo un atteggiamento proattivo anche mediante il mantenimento delle proprie certificazioni, andando alla continua ricerca del miglioramento delle proprie performances ambientali.

Una realtà in grado di ricercare le soluzioni più avanzate per il trattamento e il recupero dei rifiuti industriali e dei siti inquinati, con lo sguardo sempre verso una crescita economica che non infici sull'equilibrio dell'ecosistema. Tutte le aziende del Gruppo, infatti, sono volte in primis alla rigenerazione, sia essa dei terreni, dei rifiuti o delle discariche. Questo è un dato importante, che attesta come ci siano stati importanti investimenti economici salvaguardando allo stesso tempo le risorse umane che contribuiscono a tale fine.


[2] vedi nota 1

Giuseppe Grossi - Il passaggio alla gestione degli impianti ecologici

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