L'importanza di coinvolgere i dipendenti: Giuseppe Grossi ha anticipato l'Employee Advocacy
Tra le doti che hanno contraddistinto la figura professionale di Giuseppe Grossi si può sicuramente annoverare quella che lo vedeva preoccuparsi del benessere e delle sfaccettature di vita sul lavoro dei suoi dipendenti. Nonostante i suoi tempi di lavoro lo costringessero a girare ripetutamente tra un sito e un altro di quelli gestiti dalla Green Holding, infatti, non perdeva mai occasione di trasmettere e promuovere nei suoi ambienti i valori della solidarietà e della fiducia tra colleghi, una collaborazione orizzontale e trasversale in grado di alimentare la condivisione dei singoli know-how e la complementarietà degli operati di tutto il team.
Questa specifica attitudine, nel tempo, ha visto l'affermazione definitiva da parte degli studiosi del business management acquisendo ora la definizione di Employee Advocacy.
Per affrontare il tema non possiamo non partire con l'inserirlo all'interno del concetto di stakeholding, e cioè di tutti quegli attori sociali (singolari o collettivi) che si relazionano con un certo interesse nei confronti dell'impresa e che con essa hanno una qualche relazione di influenza. I cosiddetti portatori d’interesse, dunque, possono annoverarsi sia tra chi ha un qualche rapporto economico-finanziario con l'azienda (stakeholder primari), sia tra coloro i quali, in qualsiasi misura, possono esercitare un'influenza più o meno attiva nei suoi confronti (stakeholder secondari).
In entrambi i casi, comunque, l'obiettivo dell'azienda risiederà nel valutare ogni tipologia di interesse e coltivarlo, alimentarlo, e generare continuità con l'engagement e le relazioni di fiducia, valorizzandone i feedback. Sono Siano, Vollero e Siglioccolo nel loro lavoro anticipatorio (datato 1999) "Corporate communication management" a integrare questo tema con "the process of seeking stakeholder views on their relationship with an organisation in a way that may realistically be expected to elicit them" (il processo di analisi delle opinioni intorno all'organizzazione e la modalità di gestione di tale sentiment), aggiungendo quindi la dimensione di rapporto bilaterale di fiducia tra lo stakeholder e l'impresa. E' una relazione sostenibile, che punta all'inclusione e anticipa quindi una vera e propria partecipazione[1].
Cominciamo ad intravedere le caratteristiche dell'obiettivo dell'Employee Advocacy, e cioè l'instaurazione del rapporto di fiducia (e la conseguente comunicazione di questa relazione) tra l'impresa e i suoi dipendenti, considerati questi come i primi stakeholders. Il loro pieno coinvolgimento, quindi, contribuirà sicuramente al miglioramento dei processi decisionali dell'impresa e alla massimizzazione della sua competitività sul mercato, rappresentando un enorme variabile di innovazione di prodotti e processi.
E' interessante analizzare il fenomeno e realizzare come sia soprattutto a seguito dell'avvento del digitale e dei social media che la collaborazione e l'attivismo dei dipendenti acquisisce una nuova centralità nel management, arrivando a ricoprire un ruolo prioritario all'interno del business aziendale.
In questo contesto di iper-connettività e smart-working l'autorevolezza delle fonti non ci proviene più dai media, dalla politica e dalle marche ma risiede nel passaparola dei più prossimi a noi. Nel contesto lavorativo, quindi, parliamo proprio dei dipendenti quando cerchiamo l'autenticità della comunicazione.
L'Employee Advocacy tratta proprio di questo, di un fondamentale asset valoriale come strategia di successo per il business e della promozione dell'azienda da parte delle stesse persone che la rappresentano.
Giuseppe Grossi, pioneristicamente, aveva già dotato gli ambienti di lavoro di sua competenza di questa prerogativa e, nella fiducia e nel rispetto tra pari, aveva fondato la sua idea di azienda. Promuovere e comunicare questi valori, già al tempo, rappresentava in pieno la trasposizione dell'Employee Advocacy nell'offline.
Lo scambio di contenuti e di idee, l'aumento di innovazione e della produttività attraverso l'amplificazione dei nostri discorsi circa l'azienda, l'esternazione dei pregi imprenditoriali attraverso i canali delle singole persone, rappresentano tutte chiavi che fanno di quest'approccio sistemico un punto di forza imprescindibile per chi vuole fare business. Se, ad esempio, pensiamo a come i dipendenti di un'impresa abbiano collettivamente un numero 10 volte maggiore di interazioni e connessioni Linkedin rispetto ai followers aziendali ci rendiamo immediatamente conto della portata comunicativa di questo strumento.
L'efficacia massima dell'annuncio promozionale si ha quando è l'individuo singolo a parlare e non il brand, e questo perché la verifica della fonte attraverso cui si struttura il percorso di comprensione e metabolizzazione del messaggio raggiunge la sua ottimizzazione massima laddove sia rappresentata da un essere umano riconoscibile in un determinato profilo. Per lo stesso motivo, quindi, i contenuti condivisi dalle persone hanno in media il doppio delle interazioni rispetto a quelli promossi e divulgati dai marchi.
Per le aziende sarebbe quindi il caso di adeguarsi dotando i propri dipendenti di una giusta formazione all'uso professionale dei social media così da attivare in loro, oltre la consapevolezza, anche e soprattutto la partecipazione alle dinamiche aziendali che troverebbero nei loro singoli canali nuovi veicoli di divulgazione. Se guardiamo ad una recente ricerca di Linkedin sull'Employee Advocacy, infatti, notiamo come i manager commerciali e di marketing che sono soliti condividere in maniera regolare sui loro specifici canali socials contenuti di qualità registrino un incremento del 45% delle lead qualificate, hanno una maggiore attrattività nei confronti degli stakeholders[2].
A testimonianza, ancora una volta, di come la visione di Giuseppe Grossi sulla centralità dell'individuo nei confronti dell'azienda continui ad essere di stringente attualità, e che il suo testamento doti il Gruppo Green Holding di una indispensabile chiave gestionale che sopravvive nel tempo.