Uno sguardo alla Cascina Ovi, il sogno di Giuseppe Grossi simbolo di rinnovamento per Segrate

Il Gruppo Green Holding ha la sua sede all'interno della storica Cascina Ovi, e ne condivide la struttura insieme a altre realtà locali tra le quali l'importante biblioteca Comunale con la sua sala di lettura, il centro per convegni e conferenze, un ristorante tipico e il Museo di Segrate.

La Cascina, un'area sottoposta al vincolo del Ministero dei Beni Culturali proprio per via del suo immenso valore storico, è diventata ben presto uno dei simboli di Segrate, rappresentandone il suo rilancio socio-economico e assumendone il simbolo di rinnovamento dell'intera area.

La sua ristrutturazione si deve, tra gli altri, all'impegno dello stesso Giuseppe Grossi, il quale, con la collaborazione delle amministrazioni, ha permesso di recuperare un edificio che fa parte di Segrate fin dai suoi albori. Nel rispetto della sua originaria struttura architettonica, questo rinnovamento ha permesso di adattare le funzioni della Cascina ai bisogni attuali di tutti i cittadini.

Parliamo di una struttura la cui prima menzione storica risale addirittura al XIV secolo, nello specifico nel 1346, quando negli Statuti delle strade e acque del Contado di Milano si riporta che "tra li burghi, lochi, cassine, molini e case de li religiosi del contado di Milano [vi sono anche] le Cassine de Ove de la Pieva de Segrà”, le Cascine degli Ovi inferiore e superiore. La sua gestione, nell'arco del tempo, è andata nel XIV secolo all'Ospedale del Brolo e alla Scuola delle Quattro Marie, per passare poi in mano al cardinal Giovanni Paolo della Chiesa nel XVI secolo[1].

E' stato così possibile recuperare il suo patrimonio storico inserendolo in un nuovo contesto dotato di spazi e locali di cultura e aggregazione, verde cittadino e servizi. E' in questo modo che, nella parte di proprietà comunale, il centro civico di Milano Due ha ospitato la nuova biblioteca, la sala per gli studenti, una signorile sala congressi e lo stesso Museo cittadino.

E' qui che sono raccolti reperti, documenti e testimonianze di 140 anni di storia del territorio, che da qualche tempo è possibile consultare anche attraverso piattaforme digitali multimediali. In questo prezioso edificio hanno luogo anche convegni, mostre dedicate e premiere di eventi, facendo di questa location uno dei punti cardine della storia e della cultura di Segrate[2]. All'interno dello stesso Museo si può anche assistere alla mostra permanente Segrate 1870-2010: 140 anni di storia comune, tradizioni, immagini, che vanta al suo interno reperti donati nell'arco del tempo dall'intera comunità.

Come recita lo stesso sito istituzionale, "per la prima volta, si è pensato di dare un’immagine anche tridimensionale alla storia di Segrate. In passato sono state prodotte, da parte di ricercatori, appassionati, storici, semplici cittadini, diverse pubblicazioni sulla storia di questa città, ma raccogliere in un museo questo lungo percorso è un fatto inedito: ci si augura, che questo nuovo luogo della memoria possa continuare a essere arricchito da tanti futuri contributi da parte dell’intera comunità".

Uno spazio vivo, pulsante, volto alla ricostruzione e riscoperta di un passato condiviso e collettivo, dell'intera comunità, una memoria fondamentale per strutturare il nostro presente e programmare quello che sarà il futuro.

Le stesse postazioni multimediali presenti all'interno del Museo fanno sì che il suo repertorio sia in continuo divenire, e le fruizioni costantemente aggiornate e arricchite. Sarà così possibile conoscere anche i gusti dei visitatori e preparare loro la migliore esperienza possibile[3].

Parlando della biblioteca, invece, ci riferiamo a un deposito di circa 7600 documenti, 2300 dei quali per ragazzi, più di 750 audiovisivi e un'emeroteca per consultare i quotidiani. Interi scaffali di saggistica e narrativa nel salone principale, quindi, si affiancano a un'area completamente predisposta per i bambini, anche piccolissimi. A disposizione del pubblico, poi, l'accesso libero alla rete wi-fii, due postazioni di computer e tutta una serie di attività che si svolgono tra questa struttura e l'auditorium posto al primo piano[4].

Vero e proprio polo culturale, la Cascina Ovi rispecchia in pieno quella che era l'idea di Giuseppe Grossi per la comunità e la correlazione tra le aziende e il territorio, un binomio che non dovrebbe mai scindersi per garantire un costante confronto tra le parti e tendere infine ad un arricchimento collettivo.


Uno sguardo alla Cascina Ovi, il sogno di Giuseppe Grossi simbolo di rinnovamento per Segrate

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